Le origini esatte della masseria sono incerte; sicuramente, comunque, la data della costruzione è antecedente il 1727.
Risalente a quell'anno è, infatti, un documento della Platea del Feudo di Francavilla Fontana, in cui eredi di Luca Preite, proprietario della Masseria, dichiarano: "Una masseria, che da noi si possiede in comune, ed in diviso di terreni fattizzi, e macchiosi con terre, case, suppenne, vasi d'acqua, alberi di olivo, altri alberi comuni, cappella dove si celebra Messa ed altri membri, sita in luogo volgarmente chiamato Muzio di Milato, pervenutaci dalle eredità della quondam D. Francesca Antonia Forleo, nostra comune madre, i terreni della quale Masseria sono redditizzi di decima, cioè alcuni al Feudo di S. Giacomo, altri al venerabile convento di S. Francesco d'Assisi d'Oyra, altri a noi medesimi ed altri sono redditizzi di decima di frutti e prezzo alla principale Corte di detta Terra di Fracavilla Fontana [...]."

Dopo l'unità d'Italia, la masseria Pallone, suo malgrado, come tutto il Mezzogiorno, fu teatro di vicende legate al fenomeno del brigantaggio. Un episodio vide come protagonista, un cointadino che lavorava nella Masseria e che fece parte della banda del famoso brigante Giuseppe La Veneziana. Fortunatamente dopo poco tempo si pentì, riuscì a fuggire dalla banda e a costituirsi al delegato di Francavilla. Un'altra vicenda tramandataci a un epilogo tragico. Si narra che il brigante Francesco Monaco conobbe proprio nella Masseria Pallone la bella contadina cegliese Menica Rosa Martinelli. Tra i due scoppiò subito la scintilla della passione, ma il loro amore era segnato da un destino tragico: il brigante fu ucciso dai suoi stessi compagni per questioni sorte a causa di lei. Attualmente la Masseria è stata acquistata e ristrutturata da Forleo Angelo e Gallù Maria Fontana: ha un'estensione di 20 ettari coltivati interamente a seminativo.